Lindsay Lohan si racconta a Vanity Fair

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milena84
view post Posted on 5/7/2011, 18:34




CITAZIONE
Festeggiato il proprio venticinquesimo compleanno, Lindsay Lohan si è regalata una ricca intervista a Vanity Fair, in edicola a partire da domani, con le prime foto scattate durante gli ultimi giorni agli arresti domiciliari, nella sua casa di Los Angeles. Per Lindsay gli ultimi 4 anni sono stati vissuti letteralmente sulle montagne russe. Per quattro volte è entrata ed uscita dalla rehab, con due arresti, 84 minuti in carcere nel 2007 e 13 giorni nel 2010, per guida in stato di ubriachezza e possesso di cocaina, con conseguenti tre anni di libertà vigilata, l’obbligo di seguire un programma per guarire dalla dipendenza da alcol e droghe e dieci giorni di volontariato nei servizi sociali.

Ma ora, passata la bufera e raggiunto il quarto di secolo di vita, la Lohan sembra davvero voler voltare pagina. Nel farlo, inizia a raccontarsi, partendo proprio dal principio della propria carriera: “Eravamo a East Hampton, le foto erano per Vogue Bambini, la mia prima copertina. Per essere su quel set, avevo supplicato mia madre di dire alle maestre che ero malata. Ricordo benissimo la sensazione di quelle prime volte di fronte alla macchina fotografica: lo adoravo, letteralmente. Da ragazzina pregavo la mamma di portarmi ai provini. Mio padre non ha mai fatto davvero parte della mia vita, ma mia madre è sempre stata lì, l’unica persona su cui ho potuto contare”.

Tornata ai giorni nostri, Lindsay racconta la ’sua’ versione dei fatti del presunto furto del girocollo da 2500 dollari che le è costato la condanna ai domiciliari:

“Non ho rubato quella collana. Ho scelto di non dichiararmi né colpevole né innocente, altrimenti rischiavo di finire in prigione senza, lo ribadisco, aver fatto niente. Lei ha visto i miei gioielli: le sembra che abbia bisogno di andare in giro a rubare? La convocazione in tribunale dopo il test sull’alcol, poi, non aveva fondamento. Chi ha cercato di incastrarmi aveva torto: lo ha detto anche il giudice”.

E il futuro? Per la Lohan inizia ad essere roseo: “Finalmente posso uscire di casa, e inizierò subito a prestare volontariato al Centro di accoglienza femminile che si trova qui a Los Angeles. È un posto dove le donne possono cercare di ricostruire le loro vite. Peccato che non ci siano anche bambini: mi sarebbe piaciuto lavorare con loro, sono la mia passione”. “Alla fine di agosto terminerò il volontariato, e a ottobre comincerò a lavorare. Spero di passare i prossimi anni sul set”. “Voglio fare l’attrice e sono brava. Si impara dai propri errori, no?”. “Che cosa avrò fatto di terribile? Quando sono stata dentro, mi sono ritrovata seduta a fianco di donne che avevano ammazzato qualcuno. A meno che tu non sia un killer, non vedo una ragione per stare lì. Io non ho mai fatto del male a nessuno, se non a me stessa. Tutti attraversano periodi no. Io sto lottando per uscirne. E ho abbastanza coraggio da farlo in pubblico”.

Quindi per finire al gabbio devi per forza aver ucciso qualcuno? Curiosa questa versione ‘lohaniana’ della giustizia. Non trovate?

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